Palermo, per la prima volta una donna a capo della Fiom

Angela Biondi per la prima volta una donna alla guida dei metalmeccanici della Cgil di Palermo.

Si tratta di Angela Biondi e per la prima volta una donna alla guida dei metalmeccanici della Cgil di Palermo.

Angela Biondi, segretaria di organizzazione di Cgil Palermo, in passato membro di segreteria della Slc-Cgil, è la nuova segretaria della Fiom Cgil di Palermo.  Subentra a Francesco Piastra, eletto ieri segretario della Fillea Cgil di Palermo.

«A Palermo, oggi, malgrado la crisi, esistono ancora grandi filoni industriali: naval-meccanico, automobilistico, ferroviario, informatico, e i settori tecomunicazioni e aerospaziale. C’è una presenza operaia di grande professionalità. Continueremo quell’azione vertenziale che ha impedito il definitivo smantellamento delle due aree e industriali in provincia, Termini e Carini, e dei siti industriali in città – dichiara Angela Biondi – A Termini non basta aver scongiurato il licenziamento dei lavoratori ex Fiat e Magneti Marelli, oggi in Blutec. Occorrono garanzie reali anche per i circa 300 lavoratori dell’indotto tra cui quelli della Lear e della Clerprem già in mobilità. Si dovrà continuare a sorvegliare l’attuazione dell’accordo di programma che prevede investimenti della Regione per 350 milioni, di cui 150 per opere infrastrutturali a supporto della reindustrializzazione dell’area».

Angela Biondi e per la prima volta una donna alla guida dei metalmeccanici della Cgil di Palermo.

 

Per quanto riguarda il Cantiere Navale, «con determinazione – aggiunge la Biondi – si dovrà continuare a contrastare l’atteggiamento aggressivo verso i lavoratori da parte di Fincantieri che, nonostante un portafoglio commesse pieno, vuole azzerare l’applicazione del contratto integrativo, abbattendo diritti e prospettando una riorganizzazione della produzione attraverso processi di terziarizzazione dell’attività».

La segretaria Fiom chiama in causa le responsabilità del governo Crocetta, che ancora non è stato in grado di dare una risposta certa per la realizzazione del bacino di carenaggio da 80 mila tonnellate per l’offshore.

Anche a Carini la Fiom continuerà l’opera di contrasto per impedire lo smantellamento dell’area industriale, che ha già prodotto vittime importanti come la Keller.

«Un dramma per i lavoratori e per le loro famiglie. E per la Sicilia, che ha perso un pezzo rilevante e storico della produzione ferroviaria. Così come oggi la nostra preoccupazione – aggiunge Angela Biondi – è sui destini di AnsaldoBreda. AnsaldoBreda e Finmeccanica devono farsi carico fino in fondo del sito di Carini, rendendo esplicite le proposte prospettate nell’ambito della trattativa al Mise, cioè la creazione di un centro riparazione e manutenzione del materiale rotabile circolante in Sicilia».

Articolo scritto da Redazione PinkItalia