Le lampade di design che hanno segnato la storia

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Tante volte è un complemento d’arredo che non viene notato subito, si dà per scontata la luce. Tutto è quella fonte di luce, però, fuorché scontata. Il punto luce è infatti nevralgico nell’arredamento di una casa.

È capace di infondere un tono, una voce all’ambiente circostante, dotando lo spazio di un’aura che può essere grave, intima, rilassante o seriosa. Un ristorante ricercato tenderà ad avere un’illuminazione soffusa che dia risalto e valore ai piatti presentati e che riduca al minimo le distrazioni dal piatto di modo che il palato possa essere concentrato nella sola esperienza gustativa.

Una trattoria o un luogo più informale, dovrà puntare sul rapporto umano fra personale e clientela, per cui l’illuminazione deve dar modo di poter osservare l’ambiente circostante e di poter interfacciarsi con camerieri e gestori, guardandoli in viso e attribuendo loro un che di noto, di “familiare”. Sembra poco, eppure l’illuminazione vuol dire tanto. Non solo in un luogo commerciale, ma anche a casa.

Lo studio dove si lavora dovrà necessariamente avere una lampada da tavolo, che sia in armonia con l’arredamento circostante. Un salotto, invece, potrà essere arricchito da una lampada da terra che infonde una luce tenue nell’ambiente creando quell’atmosfera di relax e di intimità tipica di un luogo riparato e deputato alla distensione.

Ha un ruolo così cruciale la luce che molti designer si sono sentiti avvinti e coinvolti nella sfida imposta dal trovare soluzioni che fossero innovative, funzionali e che riuscissero a creare una luce diversa a seconda dello “scopo”, o meglio del messaggio, di cui quella lampada si faceva carico. Alcune di queste, a giusta ragione, sono entrate nella storia del design e dell’arredamento, creando degli intramontabili cult che tutt’oggi vengono imitati e costituiscono fonte d’ispirazione per nuove e suggestive creazioni. Quali sono? Ecco alcune delle stelle sempre verdi.

Nesso di Artemide

Come si apprende da Casa delle Lampadine, questa lampada firmata dal designer Giancarlo Mattioli, tra le fila del noto marchio italiano Artemide, affonda le sue radici nel lontano 1967. La sua forma l’ha resa celebre in tutto il mondo, una fama che l’ha portata a essere uno dei pezzi dell’esposizione permanente del noto MoMa di New York, il principale museo moderno del mondo. Quando venne prodotta a ridosso degli anni ’70 fu una vera e propria rivoluzione, capace di incarnare quello spirito di ribellione tipico del movimento del ’68.

Atollo di Vico Magistretti

È una lampada di fama internazionale. Basta uno sguardo per riconoscere che si tratta di Atollo di Vico Magistretti. È una creazione che risale al 1977 ma, nonostante la sua età, è ancora oggi un emblema del design moderno. Negli anni Atollo è diventata un simbolo, tant’è vero che fa parte delle collezioni permanenti dei più noti musei. L’equilibrio così fragile che creano le sue forme è contrastato dalla solidità della struttura, creando un gioco di pesi che inequivocabilmente catturano anche l’occhio meno attento.

Costanza di Paolo Rizzato

Una lampada che ha ormai la bellezza di 32 anni, Costanza di Paolo Rizzato è un richiamo all’essenziale. La sua linea minimal richiama il concetto di lampada grazie all’associazione di forme geometriche elementari, come quadrati e coni. Un’idea di familiarità data proprio dalla semplicità delle sue componenti essenziali.

 

Articolo scritto da Redazione PinkItalia